Aspetti, seduta nella vecchia cucina,
aspetti nella solitudine di chi si è arresa,
aspetti qualcuno che mai arriverà,
aspetti sapendo che non arriverà..
Quante volte hai cercato di parlarne
ma sei quella che non si arrende,
che da consigli a tutti, il riferimento..
di tutti e ora te ne stai lì...... aspetti.
Il vecchio orologio batte ancora i suoi
ticchettii nella stanza, infallibili...
come eri tu, cara nonna..
in un mondo di ricordi, aspetti...
Ogni giorno chiedi al tuo silenzio,
se è meglio sconfiggere il tempo,
le malattie... oppure
finire prima, questo ticchettio infinito.
Aspetti, volando.... storie nella mente,
combinazioni di vita chiuse in ricordi,
rimani sola.....seduta sulla sedia
della cucina..... tu, che aspetti....
Alle volte fingi di non capire,
nascondi una rassegnazione,,
con dignità, di chi possiede le chiavi...
di qualcosa che non puoi perdere...
Comprendo la tua attesa..
nascosta da un finto stupore,
chi ti sorride, ti racconta...
ma sai che nessuno..
può accendere ancora... i sogni.
A.Epstain (2)
tratto da: letturacandita |
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