So che quando vincerai, mi porterai con te,
in gioco c'è sempre questa mia unica vita...
Vuoi giocare subito....senza aspettare,
distribuisci le carte, comparendo all'improvviso
in qualsiasi posto mi incontri, non saluti...
Appoggi a terra la falce, sulla tua destra,
non riesco a vedere.. che le tue mani,
stringere carte bianche, senza colori...
Rifletti con intelligenza, calma... ho tempo
di vedere dita strette e lunghe che escono
da larghe maniche nere, stropicciate, sgualcite.
Non parli mai.... indichi con le dita
quando attendo indeciso a giocare
costringendomi a scelte, così importanti ...
Il nostro tavolo è una cassa di legno bianca,
non ci sono bicchieri, solo carte in movimento.
Nessuno dei due, riesce ad avvicinarsi all'altro,
ne sfiorarsi, ognuno stringe le proprie carte,
in silenzio....
Mi impegni molto, le nostre sfide sono sofferte,
mai ti lamenti, quando vinco...ti alzi silenziosa,
raccogliendo la tua falce bianca come avorio,
senza salutare indietreggi di qualche passo, e..
evapori, trasformandoti in piccoli frammenti neri
che svaniscono eterei, verso il cielo....
E' allora, che riprendo a respirare capendo..
che non lo facevo, mentre giocavo..
Stanco... mi alzo con mezzo sorriso, indietreggio..
rivolto sempre a quella cassa di sofferenza..
e svanisco, con la stessa leggerezza..
A.Epstain
tratto da: archetipi |
Nessun commento:
Posta un commento
Se desideri condividere impressioni su quello che hai letto, lascia un commento, te ne sono grato.