Quando ti accorgi che tutto gira al contrario
apri le mani... sospiri sottovoce con un "basta.."
Quasi prigioniero in una gabbia senza chiave
troppo stretta per contenere tutti i problemi.
Quando fuori piove ti accorgi di quanto fragile
è questa tua vita, insieme alla debolezza...
Ti accorgi che non hai tempo e.... scompari.
Ti rendi conto che ogni momento... è sbagliato.
Non hai voglia di vedere gente, nemmeno parlare...
sai che potresti dire cose in cui non credi,
comprendi che non sei nessuno..troppo piccolo,
a nessuno servirebbe la tua mano tesa..
A te stesso domandi perchè non reagisci
senza trovare risposte, tutto assomiglia
ad un deserto con tanto sudore inutile
che ti perseguita e non ti fa pensare...
Non capisci, non conosci non sei..non sei tu
tutta la fragilità riprende a crescere nei dubbi..
scompaiono le speranze, gli onori, le luci...
e rimani solo sul palcoscenico senza capire....
Una strana solitudine che provi alla gola
non la racconti, sei solo.. e non potresti parlare
con chi non c'è, forse non c'è mai stato...
Non lo cerchi sai che sei andato via ..via da te..
Ti fa male il pubblico ora.. ma anche il silenzio
ha lo stesso dolore che ti stringe e non ti lascia
come quella sera, in silenzio a guardare le stelle
attraverso il vetro di un treno, mentre tornavi...
Non ti capirò mai, troppo sensibile..troppo debole..
ora, con le tasche vuote di desideri, senza più sogni....
Chiedi a te stesso cos'hai sbagliato....
ma sai che non ritornano errori...eppure non comprendi
Spegni le luci del palcoscenico, ritorni al centro..
in quel buio che sentivi, che ora puoi anche vedere,
rifletti con chi ti vede e chi è.....e aspetti...
che uno dei due cominci a parlare...
A.Epstain
tratto da: giacomoscimonelli |
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