Giovanna, giorni uguali..al cimitero,
per una carezza al marmo del marito,
mentre lucida la fotografia.
Fiori che non appassivano...
perennemente colorati di ogni cura,
riconoscente dei sorrisi... che le erano stati regalati.
Percorreva una lunga strada
e...sospirava intravvedendo il viale di tigli,
che terminava sulla porta principale...
Prima di entrare riposava su una panchina,
tra due alberi, riflettendo la solitudine che sentiva,
priva di affetti, gioie ormai lontane..
Giovanna... , senza figli, parenti.., amiche,
con una immagine da accudire e il dolore per ricordare..
ogni attimo del passato.
Amata da un uomo che ora, perennemente sorrideva,
compagno di un amore spento nel silenzio di una chiesa,
troppo vuota...e triste da raccontare.
Giovanna...senza presente se non per i fiori,
quella foto, che le avevano strappato..
l'unico modo per essere felice.
La trovarono una sera ancora seduta sulla panchina,
quasi fosse addormentata, sorridente...
tra il profumo dei tigli fioriti...ma..
Giovanna....ora, non è più sola.
A.Epstain
tratto da: lastampa.it |
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