venerdì 11 novembre 2016

l'avaro...



Tante volte dicono.. che aveva vissuto una vita
senza grandi problemi, senza grandi sofferenze,
che si è spento felice, per finire i propri patimenti...

Mentono, con i loro volti sorridenti, ipocriti...
anche dopo la morte, quell'uomo...
non conosceva carità, sofferenza,
non era mai stato buono, verso chi tendeva una mano...

Ma parlano, parlano senza sapere, solo apparenze...
inutili apparenze, retoriche e piene di buonismo,
come si fa in un bar, a discutere di chi non si conosce..

Facile giudicare di fronte a incapaci sofferenze,
ricordare solo i successi.. dimenticando tutti i no...
che nella vita ha negato, tutte le volte che si è voltato..

Tutti siamo buoni ma pochi, davvero pochi...
hanno quel coraggio che ti fa andare contro corrente,
del sentito dire, delle apparenze dei due euro telefonici..

Quando arriverà al cospetto dell'unico vero giudice, allora....
usciranno tutti i pensieri macchinosi, tutte le volte..
dei suoi no, portati alla memoria, dentro ad una coscienza
ardente di pentimento e oscura di compassione...

La ricchezza non è quella che si porterà in tasca...
rimarranno le azioni, le volte che qualcuno ha sofferto..
i sorrisi ironici di compiacimento, pieni di avarizia..

Piangerà nuovamente miseria, al cospetto divino..
ma senza poterla comperare, nudo come sarà..
e le lacrime si asciugheranno, prima di cadere a terra..

Implorerà un perdono disperato, senza pudore..
vedendo passare tutte le persone, frutto dei suoi no..
cercherà una giustificazione....
ma nudo non potrà nascondersi...

A.Epstain

tratto da:Lavaro-Jurij-Ferrini













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