L'albero delle mele, piange..
l'albero dei peccati ogni tanto perde foglie
disseminando ingiustizie...
Non è difficile saper vedere
come i miei occhi osservano il mondo,
un bambino domanderebbe tanti perchè...
Le foglie di quell'albero sono arrivate
a frugare nelle cassette mezze vuote,
dei mercati, nei bidoni della spazzatura...
Alle soglie delle case, che non ci sono più,
nel freddo delle notti passate in macchina,
nella miseria, nella sfortuna....
Nelle code infinite della fame,
nella tortura dell'indifferenza,
nel futuro che lento si rassegna..
Facile non curarsene, basta voltarsi
verso il palazzo con i termosifoni accesi...
pulirsi dalle foglie, con un colpo di mano, sui cappotti...
Triste viaggio senza speranza, sogni,
di un futuro che mai più tornerà...
misero di coscienze, egoisticamente cieche.
Triste infamia senza rimorso, incurante
della dignità del debole, del disabile..
di colui che ormai non sa più sorridere...
Chissà se davvero.. è questo il mondo
che desideravamo, che volevamo,
quando ci raccontavano che siamo uguali...
A.Epstain
tratto da:ilgiornaleditalia |
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